GUARDANDO LE LUCI DELLA CITTÀ
Di strato in strato
vado a ricostruire
lo strano racconto
del sentiero della vita.
C’è una precisione
nel dettaglio che svanisce
una luce incostante
che a volte segna la via
quasi a ricordare
a voce bassa
che le montagne
sono fatte di polvere.

LA CITTÀ SOMMERSA
É dal terreno smosso dagli eventi
è dal tremore che spacca gli scogli
nelle profondità del nostro io
da quel buio profondo
che nasce
il colore che da
nuova luce
al sole e alle altre stelle.

LA CLESSIDRA
Siamo come piante che crescono
tanto all’esterno quanto nel ventre
della terra
e il nostro io si radica
e sedimenta
in silenzio e al buio.
La vita è come una clessidra
scandita dalla caduta dei giorni
da quell’invisibile che diventa
sostegno e sostanza del visibile.

MAR MEDITERRANEO
Sei come lo spazio tra due persone
che parlano guardandosi negli occhi
e in quello sguardo ritrovano sé stessi.
É in quel dialogo secolare
fatto di onde, vento, vele e legno
che è nato un sostrato comune
come se la civiltà fosse un tempio
di mare, sabbia, stelle e conchiglie.

CEMETÉRIO
Il mare non è adatto
a un riposo eterno
c’è un costante via vai
la vita s’aggrappa alle
ossa con ostinazione
alghe e piante marine
s’impossessano dei corpi
ne fanno le fondamenta
di strane città sommerse
dove non c’è distinzione
tra la vita e la morte
e in quel groviglio di corpi
non arriva la pietà
né le lacrime dei vivi.