Farfalla

Un Albero mi ha chiamata a sé
per la mia Metamorfosi:
“vieni, poni qui la tua Crisalide,
non temere, io ti proteggerò”.

Nella mia Muta Larvale
rimasi inattiva,
silenziosamente
formai all’interno
del mio rivestimento evoico:
il capo, il torace, l’addome,
le antenne, la bocca,
le zampe ed infine le ali.
Piano piano
cominciai faticosamente ad uscire
emettendo dall’estremità dell’addome il Meconio,
mi schiusi.

Le mie ali rimasero ripiegate e penzolanti,
ebbi paura così le espansi
pompando emolinfa dalle nervature alari
non dovevo indurirle ma fare in fretta
affinché esse non rimanessero deformate.

Finalmente spiccai il mio primo volo
non mangiavo più foglie come quando fui un Bruco
succhiavo adesso nettare dei fiori e mi accoppiavo.

da "Il canto del nido" - IOD Edizioni 2018