In quest’intervista, tramite la voce e il racconto dettagliato di Sara Guardascione, narriamo l’emblematica figura di Michele Sovente, poeta fortemente radicato nel suo territorio, capace di esplorare il linguaggio, dimorare nei cuori e nelle menti dei cittadini flegrei e non solo. Ripercorriamo le origini, il mito, i luoghi della sua poesia attraverso gli occhi e l’operato di associazioni e personalità che hanno scelto di illuminare in una commistione di arte, poesia, musica e teatro i meravigliosi luoghi della nostra terra.

Come nasce il progetto Nostoi e Guerrilla Street Art?
Il progetto Nostoi nasce con il patrocinio del Comune di Monte di Procida e il finanziamento della Città Metropolitana di Napoli, ed è un progetto di valorizzazione del territorio, delle sue figure storiche e del mito.
In particolare, Guerrilla Street Art, già da principio, si poneva l’obiettivo di unire questa valorizzazione del territorio di Monte di Procida con la conoscenza di quelli che erano gli artisti presenti su di esso. Nello specifico desiderava abbracciare sia l’arte figurativa e creativa (in particolare quella delle ceramiche) con una figura di rilievo come quella del poeta Michele Sovente che, attualmente, sta ottenendo una certa celebrità sul territorio purtroppo postuma.
Il progetto mi è stato affidato, in questa sua fase finale, grazie al mio impegno sul territorio di Monte di Procida che coniuga la laurea magistrale in filologia moderna presso la Federico II di Napoli con il diploma di attrice presso il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Da anni, infatti, sono segretario di Archè teatro, associazione che negli ultimi anni si è occupata del festival “Il teatro non si rassegna”. Questo festival, che quest’anno giunge alla seconda edizione, ha ospitato artisti del calibro di Mimmo Borrelli, Lino Musella e anche compagnie teatrali come Teatri Uniti, Elledieffe ed Elsinor. L’anno scorso abbiamo avviato un contest che ha coinvolto compagnie di tutta Italia ed è stato il tramite per movimentare la scena culturale del territorio. Questa ripartenza di Nostoi mi è stata affidata proprio per questa assonanza ma anche perché ho ricevuto il compito di organizzare un evento di inaugurazione per presentare le opere in ceramica che sarebbero state realizzate da tre ceramiste dei nostri luoghi: Napoliflegrea, Tolteka, MacArté e che avrebbero recato i versi di Michele Sovente. L’evento, il frammento di Nostoi di cui mi occupo, lo abbiamo chiamato Verso/Casa perché collega l’idea del verso con quella del luogo, dell’origine, della terra di provenienza. Tutto ciò che verrà realizzato parte da un incontro laboratoriale svoltosi il 27 agosto alla presenza di esperti di Michele Sovente, docenti di istituti superiori o università, filologi, attori, artisti che si sono occupati in larga misura del poeta. In un confronto tra la cittadinanza e queste personalità si è compiuta una selezione di quattro componimenti da cui sono stati tratti i versi realizzati dalle tre ceramiste sopracitate. Queste ceramiche saranno esposte in punti panoramici di Monte di Procida, punti anche significativi per Michele Sovente. Troviamo, infatti, i Giardini di Dedalo e un belvedere che affaccia su Cappella, frazione di Bacoli e Monte di Procida che ha dato i natali al poeta; un belvedere che affaccia su Cuma, ubicazione suggestiva della Sibilla Cumana, seconda colonia della Magna Grecia e luogo sacro a Sovente. Abbiamo poi il belvedere che affaccia su Miseno che ricordiamo caro al poeta per il mito e il suo rapporto con il mare.
I luoghi selezionati sono dunque significativi sia per una rivalutazione dei luoghi stessi ma anche per mettere in risalto l’attaccamento del poeta. Egli si è ispirato ai posti in cui ha abitato, dimorato e che lo hanno accompagnato nell’arco della sua vita.

Come è stato articolato il progetto?
Il progetto è articolato in due fasi, una più laboratoriale e un’altra di restituzione al pubblico. La prima fase quella del 27 agosto si è già svolta tramite un laboratorio aperto alla cittadinanza e un tavolo di lavoro e di confronto tenutosi all’Acquaviva Lab, ex serbatoio che poi è stato trasformato in una biblioteca e luogo di incontro a Monte di Procida. Ho cercato di radunare le personalità che negli ultimi anni si sono dedicate a Sovente in maniera trasversale, da docenti che hanno attivato PCTO per coinvolgere i giovani nella sua scoperta fino ad arrivare a persone che si sono rivolte e consacrate al poeta tramite le associazioni come Vivi L’Estate che si è dedicata a realizzare murales chiamando artisti di rilievo. Ho cercato, quindi, di mettere insieme tutte queste personalità volenterose di creare e muoversi attraverso un comitato attivo che metterà in pratica il 24/25 settembre, un altro evento sempre dedicato alla figura del poeta.
Ritornando alla prima fase del progetto, il 27 agosto ci siamo visti e abbiamo presentato l’opera di Sovente con l’introduzione del professor Ernesto Salemme, fratello del celebre Vincenzo, docente di lettere che ci ha introdotto magistralmente alla materia. Alla fine ci siamo dedicati alla lettura delle poesie e alla scelta dei versi anche con proposte da parte della cittadinanza e del pubblico che è intervenuto per illustrarci le preferenze o le assonanze con versi precisi delle opere del poeta. Questo fermento così attivo ci ha mostrato il forte interesse per Sovente e per l’argomento trattato da parte della cittadinanza.

Quindi c’è stato fermento in questo senso? Un bel coinvolgimento?
Sì, c’è stato un bel coinvolgimento del pubblico e poi una scelta condivisa dei versi in maniera anche molto democratica e importante.

La seconda parte del progetto, invece, su cosa verteva?
Una volta scelti, i versi sono stati affidati alle ceramiste che attualmente sono in fase di lavorazione per
l’evento del 10 settembre. Queste ceramiche andranno poste in quattro posti significativi: in due belvederi in via Panoramica (141/143 e 138), il belvedere Kyme di via Torregaveta e nel sito dei Giardini di Dedalo.
Il 10 settembre per inaugurare le ceramiche con i versi ci sarà un percorso in cuffia con le poesie di Michele Sovente recitate da attori professionisti, diplomati nelle più disparate accademie di Italia, da Napoli a Milano passando per Genova e Roma, artisti che però si dedicano ancora al territorio e hanno un attaccamento importante con la loro terra di origine. Sarà possibile ascoltare le poesie inquadrandole con un QR code che condurrà alle nostre voci che, appunto, reciteranno le poesie. Accedendo dalle scalette poste nella parte alta e panoramica (luogo di partenza del percorso in cuffia) si giungerà ai Giardini di Dedalo, dove si potrà assistere sia ad un momento di pittura dal vivo dell’artista Trisha Palma che di recente ha collaborato con Jorit per la realizzazione del murales di De André e che verrà a dipingere per noi e poi ci sarà il cantautore Mancino, già membro di Archè teatro e musicista che suonerà per noi.
All’interno del giardino ci sarà anche un labirinto “poetico” e poi un rinfresco gratuito che accompagnerà  la presentazione del lavoro tramite personalità di spicco di Monte di Procida e si assocerà all’inaugurazione delle ceramiche. L’evento si terrà dalle 16.00 alle 19:00 e sarà completamente gratuito, grazie al sostegno di Città Metropolitana, inoltre si potrà accedere liberamente da entrambi gli ingressi anche se consiglio quello del percorso in cuffia. Le persone saranno libere di muoversi, libere di affrontare il percorso come preferiscono proprio per lasciare spazio alla creatività.
Voglio sottolineare la forza motrice di questo progetto, il crocevia di incontri tra il pubblico e le associazioni, che ne è scaturito. Ognuno ha avuto la sua parte, il suo ruolo. Archè teatro è stata coinvolta, ad esempio, per quanto riguarda la parte artistica tramite la recitazione e le registrazioni ma abbiamo avuto contatti con altre associazioni come Vivi L’estate, Cappella Futura. Il riscontro è stato forte e significativo.

La figura di Sovente, come hai già mostrato ampiamente, è perfettamente in linea con il luogo ma sarebbe interessante ascoltare da te altre informazioni circa la sua personalità.

È impossibile parlare di Monte di Procida senza parlare di Sovente e viceversa. Moltissimi suoi componimenti, le varie raccolte, sono legati a doppio nodo al territorio, addirittura recano nel nome la traccia di questo attaccamento. Una delle raccolte si chiama appunto Cumae e da essa ma anche da Carbones e da Per specula aenigmatis traiamo i suoi versi. I suoi componimenti parlano del territorio e infatti tra le poesie selezionate ci sono “A Cappella, in via Petrara io vivo”, “Popoloso il Casale era. Case”, “Camminando per i Campi Flegrei” che sono per forza di cose emblematiche. La specificità di Sovente, il nesso inscindibile che lo lega a questa terra si esplica però soprattutto nel linguaggio poiché il poeta è studiato dai linguisti per la peculiarità della sua lingua. Egli, infatti, scriveva in tre lingue diverse: italiano, latino, dialetto cappellese. Il cappellese è un dialetto di una frazione di Monte di Procida e Bacoli ed è molto particolare per una serie di chiusure vocaliche caratteristiche della lingua capaci di mostrare una musicalità precisa che diviene magia. In uno dei quattro posti scelti per posizionare le ceramiche abbiamo deciso di collocare una poesia molto breve nelle tre lingue utilizzate da Sovente proprio per mostrarne la complessità e la bellezza. Il suo operato, i suoi esperimenti sono molto particolari oltre che necessari per il nostro territorio, permettono di mostrare la nostra lingua, di mostrarne la luce e le sue origini.

Avete altre attività intorno la figura di Sovente?
Come dicevo ci sarà un evento a fine settembre, il 24/25 a lui dedicato nei Giardini di Dedalo. Oltre questo evento, c’è sicuramente l’idea di proseguire, offrendo una continuità. Immaginavamo anche un laboratorio dedicato ai ragazzi, un laboratorio sui versi a partire dalla mimesi (il metodo Orazio Costa) per far comprendere ai ragazzi la poesia e per fornire un primo approccio recitativo alle poesie di stampo
naturalistico e paesaggistico di Michele Sovente poiché ce ne sono molte e tutte belle. Vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di essere coinvolti in prima persona e vogliamo soprattutto creare una comunità intorno a questa figura.

Ci salutiamo, promettendo d’incontrarci il 10 settembre nel percorso labirintico e artistico in cui Sara ci ha guidato per tutta l’intervista, scoprendo i luoghi cari al poeta, i paesaggi impressi nei suoi versi e conoscendo la terra che ha ispirato la sua immaginazione scatenando il mito, ripescando le origini, mescolando i linguaggi con la magia e avvicinandoli ai popoli.

Per qualsiasi informazione troverete le specifiche sulla locandina e sarà possibile consultare e seguire la
pagina Facebook e Instagram di amontediprocida.it.

 

SABRINA CERINO