Il 19 e il 20 dicembre 2019PORTE APERTE ai VISITATORI AL CANTIERE DI RESTAURO DEGLI AFFRESCHI

Limoni e corbezzoli, piante da frutto e ornamentali, uccelli
svolazzanti, e un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente. Così
erano decorati i  _cubicoli floreali _ (stanze da letto) della casa del
Frutteto a Pompei. Una vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti,
ad avvolgere il riposo degli antichi abitanti di questa dimora posta su
via dell’Abbondanza, che conserva uno dei più begli esempi di pittura
di giardino rinvenuti nella città.

Il 19 e il 20 dicembre 2019 i visitatori potranno osservare da vicino il
delicato lavoro di restauro che sta interessando questi affreschi.
L’intervento in corso, a cura dei restauratori del Parco Archeologico di
Pompei, è realizzato con fondi ordinari.

I restauratori saranno a disposizione durante le due giornate, per
mostrare e raccontare le minuziose tecniche di restauro applicate alle
pitture. Un’occasione per ammirarne in anteprima i colori e i dettagli,
in attesa della apertura della domus prevista per il 1 febbraio 2020, al
termine dei lavori.

Gli affreschi raffigurano in uno degli ambienti un giardino luminoso,
immaginato di giorno nel pieno rigoglio del verde, con una tale
precisione di dettagli da rendere possibile il riconoscimento delle
specie vegetali e nell’altro, un giardino immerso nel buio della notte,
con tre alberi di diversa grandezza, tra cui il grande fico con il
serpente, auspicio di prosperità.

A differenza di quanto attestato in altre case dove la pittura di
giardino era riservata alle sale di rappresentanza, qui la si trova nei
cubicoli. In alcuni ambienti, le raffigurazioni sono, inoltre,
arricchite da motivi egittizzanti con riferimenti a Iside, probabile
segno di devozione alla dea da parte del proprietario.

La domus, scavata parzialmente nel 1913 e poi nel 1951, presenta il
classico impianto ad atrio, attorno al quale si dispongono vari ambienti
e nella parte posteriore uno spazio verde con un triclinio estivo,
utilizzato durante la stagione calda in alternativa al più interno
triclinio.

I giardini ornamentali, sia raffigurati sulle pareti ad ampliare lospazio visivo degli ambienti, sia come spazi verdi interni,

Laddove la
dimora lo consentiva, caratterizzavano molte delle abitazioni
dell’antica città.

Due splendidi esempi di giardini interni sono quelli della Casa
dell’Efebo e di Trittolemo, di recente restituiti al loro splendore, a
seguito degli interventi di manutenzione del verde, che ne hanno
previsto la risistemazione secondo progetti non impattanti e criteri
storico-botanici nella scelta dell’essenze.

Durante le festività natalizie – dal 23 dicembre – i visitatori di
Pompei potranno ammirare queste e altre domus caratterizzate da bella
vegetazione, in un vero e proprio itinerario del verde.
Oltre alla casa di Trittolemo e dell’Efebo, tra le belle domus dotate di
ampi giardini interni meritano una visita: la casa degli Amorini Dorati,
anche essa riaperta da poco dopo gli interventi di manutenzione, la Casa
dell’Ancora con il singolare giardino sottoposto, la Casa del Menandro,
i Praedia di Giulia Felice, la Casa della Venere in Conchiglia, la Casa
di Marco Lucrezio su via Stabiana.